Ortles 3905m – La via Normale
La salita alla cima più alta del Trentino Alto Adige seguendo la via normale
260,00€
Vi proponiamo la salita all’Ortles, il gigante delle Alpi centrali che nulla ha da invidiare alle grandi montagne più ad Ovest. Nonostante seguiremo la via più facile, l’impegno è comunque alto sia per i tratti di roccia sia per la parte di ghiacciaio, senza dimenticare la quota elevata. Una salita di sicura soddisfazione!
Durata e date
La salita all’Ortles è possibile (senza sci) generalmente da giugno fino a settembre e richiede due giorni. La difficoltà varia in base alle condizioni, con neve è più facile mentre in presenza di molto ghiaccio diventa più impegnativa.
– Tutti i WE
– Anche infrasettimanale su richiesta
Programma
GIORNO 1
Ci troveremo presso il parcheggio della Seggiovia Orso a Solda alle ore 14.00
Ci porteremo con la seggiovia a 2400m di quota dove inizieremo a camminare con alcuni sali e scendi in direzione del rifugio Tabaretta (2556m) in circa 1 ora. Da qui saliremo fino all’evidente forcella fino ad arrivare in cresta, che seguiremo fino al Rifugio Payer (3029m, 2 ore dall’arrivo della seggiovia). Spettacolare è la posizione del rifugio, un vero e proprio nido d’Aquila circondato da roccia e ghiaccio.
GIORNO 2
Partiremo all’alba seguendo la cresta rocciosa che con alcuni passaggi assicurati con catene e fittoni ci porterà a mettere piede sul ghiacciaio. Indossati i ramponi e lagati in cordata lo risaliremo in direzione del bivacco Lombardi, oltre il quale un tratto più ripido ci condurrà sull’ampio plateau sommitale. Con particolare attenzione ai crepacci senza particolari difficoltà raggiungeremo la cima a 3905m. Il panorama è incredibile, dalle Dolomiti fino al Monte Rosa! Il rientro seguirà la via di salita.
Numero massimo di partecipanti: 3 (2 con condizioni difficili del ghiacciaio)
Difficoltà: AD
Prezzo a persona:
1 persona 500€
2 persone 320€
Abilità e livello richiesti
Una buona condizione fisica, passo sicuro ed esperienza di alta montagna (bisogna aver già messo i ramponi ai piedi), oltre che indispensabili requisiti, saranno anche un vantaggio per vivere un’esperienza indimenticabile su una delle montagne più importanti e apprezzate delle Alpi.
La quota comprende
– Guida Alpina UIAGM/IFMGA
– Le Guide parlano Italiano, Inglese e Tedesco
– Eventuale materiale tecnico
La quota non comprende
– Mezza pensione al Rifugio Payer
Mezza pensione nella camera 72€ o 65€ (soci CAI)
Mezza pensione nel camerone 68€ 60€ (soci CAI)
– Le spese della guida saranno divise tra i partecipanti
– Impianti di risalita (circa 22€)
– Tutto quello non specificato nella voce “Il Prezzo Include”
Materiale personale necessario
– Casco
– Imbrago
– Ramponi
– Scarponi adeguati
– Piccozza
– Acqua
– Snacks
– Abbigliamento per alta montagna
– Piccolo pronto soccorso
– Utili i bastoncini da trekking
– Scarpone ramponabile per alta montagna
– Sacco lenzuolo per il pernottamento in rifugio
– Crema solare
– Occhiali da sole
– Lampada frontale con batterie cariche
Casco, imbrago, ramponi e piccozza verranno forniti a chi ne fosse sprovvisto
Foto dalle passate edizioni
Gli Istruttori-Accompagnatori
AD collabora esclusivamente con Guide Alpine certificate UIAGM
Durante gli anni si è stabilito un ottimo rapporto di collaborazione, fiducia ed amicizia con tutte le guide scelte per i nostri eventi. Siamo garanzia di un servizio professionale e svolto in sicurezza grazie proprio all’esperienza delle nostre guide.


Perché fare alpinismo?
Perché in montagna è una questione di testa e corpo. Significa porsi degli obiettivi e impegnarsi per raggiungerli, fosse una cresta di neve poco esposta che una cima difficile da raggiungere. E porsi degli obiettivi significa anche autocoscienza, ovvero prendere in carico i propri limiti, andare a cercare i propri punti di forza e lavorare su entrambi per raggiungere il proprio obiettivo.
La montagna è anche se non soprattutto un ottimo anti-stress, concentrarsi sull’attività in sé astrae da tutto il resto ed è davvero un ottimo modo per chiudere fuori dalla testa i problemi ed allontanare i pensieri negativi.
La montagna migliora l’autostima: basta arrivare in cima o superare un passaggio soggettivamente impegnativo, e godere di sensazioni indescrivibili.
La montagna rende perseveranti. Non c’è niente da fare: davanti a una parete da scalare è difficile demordere e tentativo dopo tentativo prima o poi (anche nel tempo), si trova il modo di arrivare in cima. È il meccanismo dell’apprendimento per prove ed errori, ed è quello che alla fine ci permette di non mollare mai, nello sport come nella vita